Sono appena rientrata dall’ultima missione in Camerun iniziata il 19-02-2011 e terminata il 02-03-2011 e porto con me tante belle notizie da Shisong.Il team di questa ultima missione era formato da Franco Bertoli, che non ha sicuramente bisogno di presentazioni ma va spiegato che ha partecipato in qualità di Presidente della neonata associazione Sport Education. Sport Education è un’organizzazione internazionale no–profit, che si pone come obiettivo principale, attraverso l’insegnamento della pallavolo, di fare crescere fra i ragazzi, per ora della regione di Shisong, l’autostima, la fiducia nelle loro possibilità, fare sì che si possano rendere artefici del loro futuro attraverso un percorso di auto affermazione.
Gli stessi obiettivi che hanno spinto Orizzonti Sportivi attraverso l’insegnamento del gioco della pallacanestro.In questi sei anni di attività in Camerun, abbiamo potuto infatti constatare che possono essere recuperati bambini e ragazzi indicati come “border line”, emarginati, orfani ed abbandonati. Oltre a ciò la possibilità di appartenere ad una squadra, subordinata alla frequenza scolastica, consente il raggiungimento di un duplice obiettivo: diffondere la cultura dello sport nelle scuole attraverso l’introduzione di programmi mirati a discipline di squadra che consentono la condivisione ed il rispetto delle regole e, cosa importantissima, la sensibile diminuzione dell’analfabetismo nelle giovani generazioni.
Un altro aspetto per noi molto importante è rappresentato dal coinvolgimento nelle fasi organizzative ed operative dei genitori in quanto il riconoscimento da parte di questi dell’importanza del gioco, come la pallavolo o la pallacanestro, nelle diverse fasi di crescita del proprio figlio è fondamentale per consentire la partecipazione dei ragazzi stessi agli allenamenti ed agli eventi oltre a riconoscere un diritto inalienabile come il gioco sancito anche dalla carta dei diritti del fanciullo. Siamo infatti molto orgogliosi che, grazie ad Orizzonti Sportivi e con l’aiuto dei frati missionari Cappuccini locali, attraverso il basket sia nata la Shisong Bees Sport Academy, commissione sportiva formata dai genitori medesimi che hanno un ruolo organizzativo e gestionale delle diverse attività.
In questa ultima missione, oltre a Franco Bertoli, il team era composto da Nicole Bertoli giocatrice ed allenatrice di pallavolo, dalla dott.ssa Rita Malavolta, Project Manager, consulente in Cooperazione Internazionale e insegnante del Ciclo del Progetto presso il Master in Cooperazione internazionale e Disabilità presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e dalla dott.ssa Lara Piombo, che da poco ha terminato il suo master in cooperazione internazionale. Rita e Lara, alla loro seconda esperienza a Shisong. sono venute con noi per verificare la fattibilità del progetto e cercare di dare una maggiore sostenibilità allo stesso: renderlo cioè autonomo economicamente e migliorarlo. Nostri compagni di viaggio sono stati anche Stefano Totaro, giornalista del Gazzettino di Modena e il dott. Paolo Lucattini insegnante di educazione fisica con particolare esperienza verso persone con disabilità fisica ed intellettuale con il quale abbiamo fatto un’ analisi della presenza di persone con disabilità, della tipologia e grado di disfunzione al fine di studiare anche programmi specifici per persone con handicap e, parallelamente, azioni integrate con lo scopo di togliere dall’isolamento bambini e ragazzi con handicap ed iniziare un percorso di integrazione sociale.
Ma veniamo alle belle notizie.
Per prima cosa la squadra di basket della Shisong Bees Sport Academy è stata invitata a disputare un torneo quadrangolare di basket nella città di Buea in occasione della famosa Race of Hope (Monte Camerun). La Race of Hope è una gara estrema. Si corre ogni febbraio sul cono vulcanico del Monte Camerun (4100 m), la più alta montagna dell’Africa occidentale. Il tracciato di 38 chilometri parte dal villaggio di Buea, a mille metri di altitudine, e si snoda lungo un fianco del monte su sentieri sconnessi che serpeggiano tra la foresta e vecchie colate laviche. Un dislivello di 3.200 metri da percorrere in salita e discesa! Quasi mille i partecipanti, uomini e donne, ma solo la metà arriva al traguardo. Il record di percorrenza maschile è di quattro ore e 15 minuti, quello femminile è di cinque ore e 29 minuti. Tutti gli anni partono da Shisong numerosi ragazzi di varie età per partecipare alla corsa. Quest’anno erano 15 gli iscritti di Shisong. Si allenano tutto l’anno e i loro risultati sono sempre ottimi. Lo scorso anno una ragazza di Shisong di 15 anni, ha vinto la corsa nella sua categoria. E’ stato bellissimo trovarsi lì al momento della partenza della rappresentativa della Shisong Bees Sport Academy. 10 giocatori di basket 15 atleti della corsa e 5 accompagnatori tra cui Patrick e Charles (gli allenatori della squadra di basket) Edwin (il presidente della Bees Academy) e due dirigenti. La gioia della partenza è stata smorzata dalla notizia che 5 dei 15 corridori della squadra di Shisong erano stati eliminati dagli organizzatori della Race of Hope senza dare spiegazioni. La delusione di questi cinque ragazzi è facile da immaginare. Lacrime e pianti e l’amarezza di un’ennesima ingiustizia. Un anno di faticosi allenamenti annullati in pochi secondi. Ma sono partiti ugualmente per sostenere e fare squadra insieme agli altri compagni.
I risultati: la squadra di basket di Shisong ha vinto il torneo e una delle ragazze della squadra di atletica è arrivata terza alla famosa corsa.
Un’altra novità è stata la visita con Paolo e Lara al St. Joseph’s Children and Adult Home: un centro di riabilitazione per bambini ed adulti con disabilità fisiche. Qui abbiamo incontrato la squadra di calcio della struttura. Una squadra formata da tutti ragazzi che per camminare hanno bisogno di stampelle a causa di gravi malformazioni degli arti inferiori. Ci hanno raccontato che giocano regolarmente contro una squadra di Bamenda ma che al momento non possono allenarsi perché si è rotto il loro ultimo pallone. Il Coni Modena nella figura di Franco Bertoli ha promesso che darà i palloni e cercheremo anche di fornirgli delle divise così che possano essere orgogliosi di appartenere alla loro squadra: la squadra dei SAJOCAH.
L’ultima novità riguarda ovviamente la pallavolo. Questa è stata una missione quasi totalmente dedicata alla pallavolo.
Otto le scuole della regione visitate, 28 gli allenatori locali che hanno partecipato alle 4 giornate di formazione dell’ex pallavolista olimpionico. Al corso ha partecipato anche Daniel, un ragazzo del nord del Camerun che mandato dalla Fondation Bethléem de Mouda, è partito da Maroua e ha impiegato due giorni ad arrivare a Shisong per imparare meglio questo sport e proporlo ai ragazzini del Nord. Ogni giorno centinaia di bambini si sono alternati con cadenza di un’ ora, mattino e pomeriggio, sui campi di terra battuta improvvisati a Shisong e a Mbotong per iniziare a praticare questo sport. Non solo, ma grazie al gruppo di dirigenti/allenatori della “Shisong Bees Sport Academy “, è stato organizzato, nell’ambito del progetto, un torneo finale a Shisong.
La cosa più divertente è stata vedere come anche gli adulti sono scesi in campo e si sono lanciati in competizioni e sfide. Per tutti i sette giorni che è durata la nostra permanenza nel villaggio di Shisong, lo scopo di tutte le squadre improvvisate come quella della scuola degli infermieri oppure la squadra dei dipendenti dell’ospedale di Shisong, o la squadra dei frati Cappuccini è stato quello di sfidare e battere l’Italia.
Il nostro gruppo si è poi trattenuto due giorni a Yaounde dove siamo stati ricevuti dall’Unione europea, dalla Federazione pallavolo camerunense e dall’Ambasciata italiana.
Un grazie speciale da parte di tutti noi va a Banca Modenese, Mikasa, Molten per i materiali donati, FIVB, FIPAV Modena, FIPAV Emilia Romagna e Gazzetta di Modena che sono stati un supporto fondamentale per l’organizzazione di “Un sogno oltre la rete”.
Raffaella Veroli
Vice presidente Associazione Orizzonti Sportivi Onlus
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